Acquapendente, meta e tappa storica del pellegrinaggio verso Roma, rappresenta uno dei luoghi privilegiati per la Sua venerazione; lungo la via Francigena, nell’attuale chiesetta di S.Antonio e S. Caterina, sul lato destro dall’aula, in una nicchia all’interno della cappella a Lui dedicata, si conserva una pregevole statua lignea policroma che lo raffigura con singolare immediatezza simbolica.

San Rocco AcquapendenteRappresentato in abiti da pellegrino, con mantello, bastone e conchiglia, porta una piaga sulla coscia ed è sempre accompagnato da un cane con un pezzo di pane in bocca.

Molto diffuso il culto di S.Rocco ma poche le notizie certe sulla sua

vita . Nacque a Montpellier nel XIV secolo da una nobile famiglia, ma ben presto, alla morte dei genitori, abbandonò tutti i suoi averi per rispondere alla sua vocazione di vivere come un eremita ed intraprendere un pellegrinaggio verso Roma.

Nel luglio del 1367,al tempo in cui la peste seminava morte in tutta la penisola, giunse ad Acquapendente, terra di confine tra Lazio, Umbria e Toscana e luogo del primo importante episodio della vita di san Rocco in terra italiana.

E’ proprio ad Acquapendente, dove prestò servizio presso l’Hospitale di S.Gregorio, che Rocco compì le sue prime guarigioni miracolose. Ispirato da Dio, benediceva gli ammalati con mano taumaturgica conducendoli a guarigione immediata.

Delle Sue vicende aquesiane, si racconta perfino in un ciclo di affreschi dipinti nella chiesa di San Rocco a Lugano. Costruita nel XVII secolo, dapprima come cappella votiva, la chiesa venne intitolata al Santo, riconosciuto, proprio in virtù delle sue miracolose guarigioni italiane, come il protettore degli appestati.

Oggi S. Rocco è il santo pellegrino più venerato in Italia, più venerato perfino di S.Giacomo, patrono per eccellenza dei pellegrini.

 

In foto: Quadro rappresentante S.Rocco conservato presso la Cattedrale del Santo Sepolcro di Acquapendente